Matia Bazar
Vacanze romane
G. Golzi – C. Marrale
Roma dove sei, eri con me,
oggi prigione tu, prigioniera io.
Roma antica città, ora vecchia realtà,
non ti accorgi di me e non sai che pena mi fai.
Ma piove il cielo sulla città,
tu con il cuore nel fango,
l’oro e l’argento le sale da tè,
paese che non ha più campanelli.
Poi dolce vita che te ne vai,
sul lungotevere in festa,
concerto di viole e mondanità
profumo tuo di vacanze romane.
Roma bella tu, le muse tue,
asfalto lucido, arrivederci Roma.
Monetina e voilà, c’è chi torna e chi va,
la tua parte la fai, ma non sai che pena mi dai.
Greta Garbo di vanità,
tu con il cuore nel fango,
l’oro e l’argento le sale da tè,
paese che non ha più campanelli.
Poi dolce vita che te ne vai,
sulle terrazze del corso,
vedova allegra, maitresse dei caffè,
profumo tuo, di vacanze romane.
Mister Mandarino
S. Stellita – C. Marrale – P. Cassano
Oè oè, Mister Mandarino, dimmi tu chi sei, dimmi cosa fai…
Oè oè, Mister Mandarino, ma di dove sei, dove te ne vai.
Sono venuto da, sono venuto da molto lontano,
per caso eccomi qua,
io sono l’anima dell’amore, che passa e se ne va
e porto sempre con me la voglia di sognare,
distese verdi per chi è triste e non sa amare.
Oè oè, Mister Mandarino, che sorprese dai, quando parli tu.
Oè oè, Mister Mandarino, calda estate sai danno gli occhi tuoi.
Un gran paese giallo di limoni, il succo eccolo qua,
l’essenza dolce della primavera col vento non se ne andrà…
Imparerete tutto a poco a poco, domani io me ne andrò
E se per voi non è soltanto un gioco,
rimpianti non lascerò
a molti ancora darò l’azzurro dei miei mari
per non vedere più chi è triste e non sa amare.
Oè oè, Mister Mandarino, hai nel mondo noi tu non morirai,
Oè oè, Mister Mandarino, c’è chi aspetta vai,
c’è chi aspetta
non fermarti mai.
Oè oè, Mister Mandarino, non pensare a noi, tutto è chiaro
vai.
Oè oè, Mister Mandarino, c’è chi aspetta sai,
non fermarti mai.
Oè oè, Mister Mandarino…
Aria
S. Stelletta – A. Ruggiero
Corri ma perché non ti arrendi
sempre più mi rincorri e di colpo mi prendi
idiosincrasia
vuota la memoria mi mente
e l’idea più remota tra futuro e presente
perde sincronia
aria effervescente aria tra tanta gente
un volo nell’aria
aumenta velocità
tra ritmo e melodia
ma vuole ancora più
aria quest’incendio d’amore
nell’immenso che varia e un’estate che muore
sulla bassa marea
brucia e un fiammifero accende
l’esplosione primaria una stella cadente
piena d’energia
aria imbambolata aria sofisticata
non trovo più aria
fluida mi scivoli via
evanescente anarchia
a tu per te aria
sola ruota l’anima aliena
e nel buio confonde l’armonia con le ombre
di periferia.
Solo tu
S. Stellita – C. Marrale – P. Cassano
Solo tu, nel calore
del mattino che rinasce intorno al sole!
Cosa può più importante
se la pelle tua si lascia accarezzare.
Risvegliarsi, ormai per me, non ha senso senza te.
Solo tu, stamattina,
per alzarmi ancora un giorno insieme a te…
Solo tu, fuori a cena,
soli con l’intimità di una candela
e sicuri di creare
l’atmosfera giusta di chi vuole amare,
impazienti come mai
nel silenzio intorno a noi.
Solo tu, questa sera,
per alzarmi ancora un giorno insieme a te…
Solo tu, qui vicino,
le mie voglie tra i capelli sul cuscino,
solo tu mi sai dare
cose vecchie e sempre nuove da sognare,
mille volte e tu lo sai, non è stato uguale mai.
Solo tu, notte intera,
per svegliarmi ancora un giorno insieme a te…
Aristocratica
S. Stellita – C. Marrale
Voglio le mie tasche piene
e sangue e ferro e sabbia nelle venerdì
l’oro e l’eresia
profondo rosso obliqua simmetria
ed una nave orienta la prua
in alto mare a liberare
aristocratica
occidentale falsità
dove arriva la fantasia
un punto immobile di malinconia
mutabile assoluto
cemento armato trame di velluto
ed il pianeta chiede di lei
della sua vita un po’ bandita
aristocratica
frammento senza gravità
per te laguna veneziana
per te notte transilvana
per te una carezza vera
nella macchina del tempo di una sera
per te mezzaluna egea
per te sindrome europea
per te sogno non finito
mezzo cielo che si tocca con un dito…
Oggi vado a gonfie vele
tra falso e vero tra Caino e Abele
frontiera d’incoscienza
ed un soffitto di nostalgia
in aria esplode e un’eco si ode
aristocratica
rumore sordo di città
aristocratica, aristocratica
per te proibito fior di loto
per te lanterna nell’ignoto
per te orgia di profumi
la mia storia che si spegne dentro i lumi
per te maschera di giada
per te olografia di strada
per te batuffolo di lana
la paura di un tranquillo fine settimana
per te, per te, per te, per te.
Ti sento
S. Stellita – C. Marrale – S. Cossu
La parola non ha
né sapore né idea,
ma due occhi invadenti
petali d’orchiadea,
se non ha
anima.
Ti sento
la musica si muove appena,
ma è un mondo che mi scoppia dentro
ti sento
un brivido lungo la schiena
un colpo che fa pieno centro
mi ami o no.
Che mi resta di te
della mia poesia
mentre l’ombra del sonno
lenta scivola via
se non ha
anima.
Ti sento
bellissima statua sommersa,
seduti sdraiati impacciati
ti sento
Atlantide isola persa
amanti soltanto accennati
mi ami o no.
Ti sento
deserto lontano miraggio
la sabbia che vuole accecarmi
ti sento
nell’aria un amore selvaggio
vorrei incontrarti
mi ami o no.
Souvenir
S. Stellita – S. Cossu – C. Marrale
E le foglie morte nel vento
tra le pale del Moulin Rouge
vagano da sempre nel tempo
come le chanteuses a Pialle.
Canterò chanson d’amour
atmosfera vagamente retrò
anche se con il naso all’insù
commediante o stravagante sarò,
tragicomico acrobata
in bilico sulla città,
chanson d’amour
un attimo di vento
un angolo nel tempo,
chanson d’amour
randagio sentimento
un brivido violento.
Canterò una volte di più
alla luna che da sempre mi spia
rapsodia che si tinge di blu,
sul sorriso una sottile ironia
una lirica incredula
canzone di facile presa.
Chanson d’amour
Fa risvegliare dentro
La voglia di un momento,
chanson d’amour
randagio sentimento
un brivido violento.
Chanson d’amour
un attimo di vento
un angolo nel tempo
un souvenir,
un souvenir.
Mi manchi ancora
S. Stellita – S. Cossu – A. Ruggiero
Non mi concentro più è un sentiero
arcobaleno nel pensiero
inconsapevolmente un coro di voci un po’ afone
a caso nella mente interroga fragili garanzie
e allora mi manchi ancora.
E’ un contratto anomalo
tra Faust e Belzebù
un eterno brivido
che scende sempre più
lungo il mistero.
E corre su e giù la pantera
a perdifiato nera e fiera
intelligente è un facile gioco da uomini
ma scappo anch’io dalla mia favola cronica inutile
e allora mi manchi ancora.
Incantesimo di serie
carte senza atout
su una buccia di banana
scivolando giù nell’inesauribile
profumo d’alchimia
sintesi beffarda
sei nell’aria
mi manchi ancora.
C’è tutto il mondo intorno
S. Stellita – G. Golzi – C.Marrale – P. Cassano – A. Ruggiero
Se per caso un giorno o l’altro
ti trovassi solo, sai,
senza una compagna
che ti aiuta nei tuoi guai
e se poi il cielo blu
si chiude all’improvviso su di te
e ti senti come un ladro che
ha paura anche di sé,
guardati allo specchio
e guarda un poco, un poco intorno a te.
C’è tutto il mondo intorno
che gira ogni giorno
e che fermare non potrai
e vive vive il mondo
tu non girargli intorno
ma entra dentro al mondo dai!
C’è tutto il mondo intorno
che gira ogni giorno
e che fermare non potrai
e vive vive il mondo
tu non girargli intorno
ma entra dentro al mondo dai!
Se nel buio che ti avvolge
una fiamma scorgerai
corri, corri senza indugi,
forse è il sole che tu vuoi
e se come un fiume in piena poi
il tempo ormai usato se ne va
ed un naufrago ti senti tu
che da solo scruta il blu,
quella fiamma sconosciuta
è
la tua zattera, lo sai.
C’è tutto il mondo intorno
che gira ogni giorno
e che fermare non potrai
e vive vive il mondo
tu non girargli intorno
ma entra dentro al mondo dai!
C’è tutto il mondo intorno…
Fantasia
S. Stellita – G. Golzi – C. Marrale – A. Ruggiero
Una stanza, una casa, una città,
strade vuote e ombre nell’oscurità.
A Berlino soldati stanchi e d’ogni età
Sopra i muri con le donne che gli stanno vicino.
Fantasia che tra poco tutto finirà
a Parigi, Londra e in tutte quante le città.
Era un venerdì notte di silenzi e di luna piena,
quanta tensione c’era giù in città
e quanta in quella stanza.
Sulla Senna un barcone solitario va,
champagne a fiumi, munizioni e gente che non sa.
A Parigi tra lampioni spenti la complicità,
sigarette e voci per un’ora di felicità.
Fantasia che tra poco tutto finirà
a Berlino, Londra e in tutte quante le città.
Era un venerdì, notte di silenzi e di luna piena,
quanta tensione c’era giù in città,
quanta tensione c’era…
Hei! Rintocchi di campane mute ormai,
Radio Londra un messaggio nei Tamigi, un’onda.
Lord e Lady un altro whisky e cambierà,
ma nei pubs questi inglesi no, non stanno più in piedi.
Fantasia che tra poco tutto finirà
a Berlino, a Parigi, e in tutte quante le città.
Era un venerdì, notte di silenzi e di luna piena,
quanta tensione c’era giù in città…
La prima stella della sera
S. Stellita – C. Cossu – C. Marrale
Strano sentimento non ci molla mai
come il diavolo che vive dentro di noi,
ogni ripensamento dà soltanto guai
ma quel dubbio c’è e non si sa perché.
Metti per caso non ci fosse più lui
A cambiare un po’ la monotonia,
probabilmente non sarebbe più mia
questa strana follia quando ancora non so,
se ci credi o no ma se credi
che sia una nuvola passeggera
fantasma della libertà,
sensuale come la primavera
all’orizzonte apparirà
l’ultima spiaggia quasi vera
e allora in alto brillerà
la prima stella della sera
d’immenso si illuminerà la prima stella…
Strano sentimento ci costringe così
a indugiare un po’, a pensarci su.
Cane che morde non abbaia di più
ma risveglia in noi la curiosità
ed alla fine un gran tormento che
senza forze ormai perdi l’energia,
un passaporto per la malinconia
che ti lascia a metà sul traguardo e al via
se ci credi o no ma se credi
che sia una nuvola passeggera
fantasma della libertà,
straniera in terra di fantasia
solo al confine troverai
la storia ancora più sincera
e allora in cielo brillerà
la prima stella della sera
e all’infinito svanirà
ogni paura e ogni frontiera.
All’orizzonte apparirà
l’ultima spiaggia quasi vera
d’immenso si illuminerà
la prima stella della sera.